CD Brulé

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Mattia
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ELIO: "CD BRULÉ" CONTRO LA CRISI

Sa molto bene quanta fatica deve fare un gruppo prima di riuscire a emergere dalle cantine e dalle serate nei pub. Soprattutto se il gruppo si chiama Elio e le Storie Tese e ha l'ambizione di proporre una musica molto diversa da quella che si ascolta in radio o in Tv. «Per otto anni abbiamo solo fatto concerti, senza incidere dischi e facendoci conoscere solo grazie al passa-parola», dice Elio. Ora la situazione è ancora più difficile. «C'è una crisi di creatività molto profonda nella musica: basta confrontare le hit parade di adesso con quelle degli anni '60 e '70: la qualità dei dischi di allora era in media molto più elevata. Paradossalmente, però, questa situazione potrebbe favorire chi riesce a creare qualcosa che sia davvero originale».
C'è però un altro problema. Se un giovane ascolta una canzone che gli piace di un cantante o di un gruppo nuovo, difficilmente spenderà 20 euro per comprare il cd, quando può scaricarla gratuitamente da Internet. Proprio per contrastare la pirateria e allo stesso tempo aver maggior libertà creativa, Elio e le Storie Tese hanno deciso di rompere con la loro casa discografica storica e di ricorrere al "fai da te". Il primo passo di questo nuovo corso è il progetto "cd brulé": ogni concerto del gruppo viene registrato sul posto e venduto agli spettatori all'uscita a 12 euro. «L'iniziativa sta piacendo molto. Anziché registrare di nascosto i nostri concerti, chi viene a vedere è ben contento di poter acquistare, a un prezzo ragionevole, un cd che è un documento unico e che ha una qualità di registrazione perfetta», spiega il cantante. Con lo stesso spirito è stata lanciata una particolare forma di abbonamento al sito del gruppo [link=http://www.elioelestorietese.it]www.elioelestorietese.it[/link].
«Con 10 euro per tre mesi o 30 euro per un anno, chi si abbona può scaricare tutta la nostra produzione, con l'eccezione del primo album, più tutti i "cd brulé" che registriamo». Elio quindi non è d'accordo con chi vede in Internet la causa principale della crisi della discografia. «Il fatto è che la nostra classe politica, che già fa pochissimo per la cultura in generale, non ha alcuna considerazione per la musica leggera. Faccio un esempio. Di recente ho partecipato a un convegno internazionale organizzato da Arezzo Wave sulla situazione della musica in Italia e in Europa. Quanti politici sono venuti? Uno. Perciò abbiamo deciso di candidare alle prossime elezioni un nostro uomo, Mangoni. È un artista straordinario, ma è stato sfortunato e non è riuscito a sfondare. Sono sicuro che se fosse lui il responsabile della cultura, le cose andrebbero molto meglio».

Eugenio Arcidiacono
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